La storia delle dottrine giusnaturaliste è fatta di corsi e ricorsi. A volte, come ai tempi delle grandi rivoluzioni di inizio modernità, il diritto naturale è stato un punto di riferimento teorico indiscusso e un potente motore di rinnovamento politico e sociale. Altre volte, come nei momenti di maggiore fulgore giuspositivista degli ultimi due secoli, è stato ripetutamente dichiarato obsoleto, defunto, o frutto tristemente ambiguo della superstizione e dell’ideologia. Il diritto naturale è dunque vivo o morto?
Il presente testo raccoglie un materiale ricco e stimolante di autori americani e italiani che, da punti di vista e angolature diverse, trattano del diritto naturale e della sua rilevanza nel mondo attuale. I saggi del volume toccano alcuni dei nodi più cruciali dell’attuale dibattito teorico e pratico sul giusnaturalismo, come il problema della legge di Hume, o fallacia naturalistica, che resta per molti l’obiezione più radicale (e quasi invalicabile) a qualsiasi teoria giusnaturalista, e il problema del fondamento normativo della convivenza libera nelle società democratiche.
Contrariamente a quello che spesso si tende a pensare, l’appello al diritto naturale non esprime un pensiero principalmente religioso, ed è anzi oggi avvertito da più parti come una delle forme di rinnovamento dello stesso pensiero giuspositivista, come dimostrano i recenti dibattiti sulla riapertura del nesso diritto morale, sul neocostituzionalismo, sulla questione dei princìpi, o ancora sull’universalità dei diritti umani.
Introduzione
di Fulvio Di Blasi e Paolo Heritier
Henry B. Veatch
Fulvio Di Blasi
Russell Hittinger
Paolo Heritier
Giampaolo Azzoni
Carlo Lottieri
Raimondo Cubeddu
Robert P. George
Alfredo Mantovano
Dario Antiseri
Dopo due anni di politiche contro il COVID-19, un gruppo internazionale di studiosi e avvocati cattolici si è riunito a Roma sotto gli auspici dell’International Catholic Jurists Forum per riflettere su come la società ha gestito la crisi nei campi del diritto, della politica e della religione. Lo scopo dell’incontro è stato quello di sottolineare ciò che deve essere fatto in futuro per salvaguardare meglio la sussidiarietà, i diritti umani fondamentali, specialmente la libertà di religione e di coscienza, di espressione, di riunione e di movimento come così come i processi democratici in sé e l’unità della vita familiare.
Gli studiosi e i giuristi, autori del presente libro, hanno discusso di come la pandemia abbia influito sul funzionamento dei sistemi politici occidentali, di come abbia cambiato il nostro pensiero sulla democrazia e di come abbia influenzato la vita della Chiesa.
«Questa conferenza è stata concepita in modo superbo e davvero utile. Coinvolgendo studiosi e professionisti di molti paesi […] Ciò che si è appreso […] non è stato solo quel che è accaduto in tutto il mondo tra il 2020 e il 2022 ma quel che non si deve permettere accada di nuovo» (Iain Benson, professore di diritto, Università di Notre Dame, School of Law, Sydney, Australia)
«La chiusura delle chiese da parte dei governi durante la pandemia di COVID ci ha insegnato che non possiamo più dare per scontata la preziosa libertà di praticare la nostra fede» (Charles LiMandri, Esq., LiMandri & Jonna, LLP)
«Molte chiese in Occidente hanno fallito il loro covid-test spirituale. Hanno portato un alto carico virale di paura – paura della malattia, paura dell’uomo, paura della morte – e hanno mostrato bassi livelli di anticorpi spirituali. Il vangelo della libertà dalla paura è stato raramente predicato in un modo che sfidasse i poteri secolari o il sentimento popolare» (Douglas Farrow, professore di teologia ed etica, School of Religious Studies, McGill University, Montreal)
«L’essenza del totalitarismo è quando un governo assume il controllo completo non solo sui comportamenti esteriori dei cittadini ma anche sulla loro vita interiore, sul modo in cui pensano e valutano il mondo» (Rev. Piotr Mazurkiewicz, Professore di Scienze Politiche, Università Cardinale Stefan Wyszyński, Varsavia, Polonia)
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